A DUE PUNTI DALLA VETTA
NARDO’ MANFREDONIA Leopizzi De Marco Inguscio Febbraro Cornacchia Zangla Schito Colucci (60’ Romito) Toma Latartara Previderio Longo Branà (88’Falcicchio) Leoncini De Rinaldis Ferri Corallo Baldo (34’ Lobascio) Fumarola (88’ Sindico) Pisani Farlò (66’ Rucco) Vadacca (46’ Ferragina) All. Nobile All. Carrano2’minuto. Punizione dal versante sinistro di Corallo. Parabola a spiovere sul secondo palo e puntuale inserimento aereo di Fumarola. Il 9 neretino schiaccia il pallone sul terreno infilando imparabilmente il portiere De Marco. Gol di importanza esiziale. Sblocca il match mettendolo sugli ideali binari del contenimento ad oltranza su un terreno pesantissimo. Sblocca la punta granata da un pesante digiuno, premiandone la crescita atletica ed agonistica delle ultime prestazioni.
Ma il Manfredonia è squadra di rango e non ci sta. Carrano sguinzaglia i suoi sulle orme del pareggio. Vadacca, Latartara, Zangla, Ferri, Colucci e co. prendono subito possesso del centrocampo e spingono il Toro sulla difensiva. Ottima circolazione di palla quella dei dauni nonostante il terreno infame, ma l’undici granata presidia i punti strategici. Il Nardò si difende bene, distendendo sulla linea difensiva 5 elementi. Schito torre centrale è ben assistito da un Toma molto tonico e da un Cornacchia che sfodera una serie di anticipi puliti e puntuali. Gli esterni Inguscio e Previderio rintuzzano la folate di Vadacca e Baldo con qualche difficoltà, ma tengono. La supremazia territoriale dei biancazzurri, sostenuti da una cinquantina di irriducibili sotto la pioggia, è netta. Il risultato, però, è miserrimo. Nessun tiro nello specchio della porta. Il Nardò risponde colpo su colpo. Solo una recriminazione per uno scontro in area tra Leopizzi e Vadacca. I foggiani invocano il rigore inutilmente.
Alla mezz’ora i dauni si concedono una pausa. Fatale. Il Nardò sale. Branà e De Rinaldis appoggiano l’azione d’attacco del terzetto Corallo, Fumarola e dello spaesato Farlò. De Rinaldis raccoglie un fallo laterale, dribbla l’avversario diretto e lascia partire un destro teso e preciso. Palla sotto il sette e urlo liberatore. Ancora un gran gol. 2-0 e ammucchiata sotto la tribuna.
Un colpo da k.o.. Il Manfredonia perde le coordinate del bel gioco. La partita si fa spigolosa. Il fango e la pioggia lentamente prendono il sopravvento. Il nervosismo si fa sentire. Vadacca, impietosamente beccato dagli ultras, va in stato confusionale. I granata rientrano negli spogliatoi tra gli applausi. Meritatissimi.
Il s.t. vede la rabbiosa reazione dei dauni. Ferragina prende il posto di Vadacca. Il neo entrato diventa l’uomo più pericoloso. Il Nardò passa un brutto quarto d’ora. Decisivo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Latartara ha la palla buona da scagliare in rete, ma Cornacchia in scivolata salva sulla linea. Qualche minuto dopo è Ferragina ad avere l’occasione propizia. La punta non riesce a trovare il varco giusto davanti a Leopizzi e spedisce fuori a porta sguarnita.
Al 25’ si infortuna Romito a sostituzioni esaurite. Il Manfredonia rimane in 10. Il Nardò ne approfitta per far salire il baricentro. Branà e De Rinaldis, dopo un’ora di strenuo contenimento, si impadroniscono degli snodi del centrocampo e comandano il gioco. Corallo e Fumarola diventano più incisivi. L’innesto di Rucco al posto di Farlò blinda la linea mediana. Ora il Nardò è padrone del campo. Corallo si rende pericoloso con un pallonetto dalla distanza fuori di poco. Al 35’ l’apoteosi. Fumarola lancia Corallo verso l’area dauna. Il 10 granata riesce a mantenere l’equilibrio sul fango, a dribblare il portiere e a depositare in gol. 3-0. Gli ultimi minuti vedono l’espulsione di Colucci e il palo di Pisani. Colpo di coda di una squadra venuta a Nardò spavaldamente e annichilita da una prestazione impeccabile dei granata per agonismo, concentrazione e acume tattico.
La pregevole fattura dei tre gol testimonia una crescita anche sotto il profilo tecnico dell’undici di Nobile. Praticamente impalpabile l’assenza di Volturo e Orlandini, mentre si aspetta Zhabov. I play-out sono a +9, la vetta a -2. Lecito guardare in alto.
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