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19.a giornata

Un pareggio combattutissimo in una bella cornice di pubblico.

NARDO’	                 MANDURIA
Circello	         Melissano
Cornacchia 	         Scolozzi
Marinelli	         De Blasio
Annicchiarico (80’ Guido)Arcuti (De Icco)
Moschella	         Biasco
Toledo	                 Cezza
Voglino (56’ Cazzella)	 Coccioli
Stasi 	                 Danucci
Castillo	         Santini (Collins)
Protano (88’ A.De Razza) Leone (Montefrancesco)
Viggiano	         Ciccarese
	
	
All. Rollo	         All. Toma
La domenica dei verdetti. La domenica della follia. Il Melfi vince e si porta a +7 dal gruppo e a +12 dai granata. La strada della C2 sembra spianata per i melfesi. Agli altri non resta che rabbia e frustrazione che esplodono in violenza. A Matera invasione di campo sullo 0-2 per il Trani. A Melfi gli angriesi si abbandonno al teppismo. Ad Ariano, Casarano pesantemente minacciato nel pre-partita. A S.Giuseppe Vesuviano, il presidente minaccia l’abbandono del campionato per un rigore contro dubbio. A Nardò ci pensa Viggiano a fomentare le ire del pacifico pubblico neretino con un gesto provocatorio e imbecille, dopo averlo fatto contro i tifosi del Potenza. Roba da neuro!

Fino a quel momento la partita si era svolta serenamente. I tifosi di Nardò e Manduria (questi ultimi presenti in almeno 200) ribadivano festosamente il gemellaggio. Molto bello vedere la curva ospite gremita non solo da ultras, ma anche da persone di tutte le età e gruppi famigliari. C’è chi può e chi non può, noi amici del Nardò” recitava il loro striscione. Grazie. Lusingati.

Ma veniamo alla partita. Il Nardò lamenta assenze pesanti. Alessandrì e De Razza S. squalificati, Bolzan infortunato. Rollo rattoppa le fasce con Annicchiarico e Voglino. Entrambi faranno rimpiangere i titolari. Circello preferito a Bruno, Cornacchia a Potì. Toledo-Moschella coppia difensiva, Protano-Stasi al centro e Castillo-Viggiano di punta. Dall’altra parte lo spregiudicato Toma risponde con tre punte, Santini, Leone e Ciccarese.

La partita è tirata e si capisce subito che il Manduria non si rintanerà nella propria metà campo. Si fa pericoloso con Santini che in area non indovina la girata giusta. Il Nardò risponde con conclusioni da fuori, di Voglino (deviata da Melissano) di Viggiano (fuori di poco) e di Moschella che su punizione sibila sulla traversa. Il ritmo è alto, molti errori dalle due parti ma la partita è gradevole. Al 43’ un momento topico. Castillo viene placcato a centrocampo da De Blasio (già ammonito), ma non scatta la seconda ammonizione. Gravissimo errore dell’arbitro Russo di Mola nella giornata degli orrori arbitrali (anche in serie A).

Nel s.t. si attende l’arrembaggio granata, invece viene fuori il Manduria. Su azione di contropiede (guarda caso) i manduriesi trovano campo libero e innescano una giocata fluida fino al tap-in vincente di Coccioli sulla respinta di Circello. Doccia fredda. I granata si scuotono e dopo due minuti potrebbero pareggiare. Cazzella (subentrato a Voglino) si invola verso la porta ma il suo diagonale viene intercettato da Melissano in uscita. Il Nardò accusa il colpo. Il Manduria sale in cattedra e crea tre nitide palle gol. Salvataggio di Moschella su Santini., palo di Danucci e parata di Circello su tiro di Ciccarese. Il Nardò è contato in piedi. Barcolla ma non crolla. Sale qualche coro di contestazione anche se poco convinto. Castillo cerca di scuotersi e spara un bel diagonale. Deviato da Melissano in angolo. La partita sembra scivolare via, ma il veleno è nella coda. 85’: cross di Marinelli, deviazione di Castillo e schiacciata in rete di Viggiano. Gol. 1-1. Dovremmo esultare, ma Viggiano ce lo impedisce. Viene sotto la tribuna ad azzittirci. Un incredibile gesto di stupida provocazione. Volano oggetti in campo. La tensione è al massimo.

Si riprende e il Toro ha voglia di caricare ancora. Tiro di Castillo respinto dal portiere, riprende Marinelli e il pallone finisce di un pelo fuori. Ma non finisce qui. Recupero. Lancio lungo, palla a Viggiano controllo e girata volante. Palo. E’ l’ultima occasione per vincere la partita. L’ultima occasione per raddrizzare un campionato storto.

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