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13.a giornata

NARDO' BATTUTO E SORPASSATO

NOICATTARO	        NARDO’
M. Portoghese	        Bruno
Gismondi	        Marinelli
Rubini	                Moschella
Ciaramitaro	        Toledo
Bitetto	                Potì
Vittorio	        Minieri
Carlucci (Drago)	DeRazza
Porro (D’Ambrosio)	Stasi
Paparella	        Alessandrì  (80’ Protano)
Zotti	                Castillo
Pugliese (G.Portoghese)	Viggiano
	
All. Del Rosso	All. Rollo
Brutta sconfitta nel recupero di Noicattaro. Il Nardò non riesce a portare a casa punti preziosi per il rilancio in classifica e torna nell’anonimato. Sono bastate due partite sbagliate per spegnere gli entusiasmi di una possibile rimonta dopo la bella vittoria sul Melfi. Il Nardò ripiomba a meno otto dalla prima in classifica, oggi è il Matera, e soprattutto mostra segni evidenti di una mancanza di convinzione. La partita è stata sostanzialmente equilibrata e ben giocata dalle due formazioni. Giocate con palla a terra nonostante un terreno ancora pesante e buone trame di gioco da parte di due delle formazioni più tecniche del campionato. L’equilibrio si è protratto fino al 82’ qundo il Noicattaro ha trovato con Gismondi un bel diagonale che ha battuto il rientrante Bruno. Il Noicattaro ha trovato il gol , il Nardò no. Tutta qui la differenza.

Rollo era riuscito fino ad oggi a dare concretezza registrando il reparto più debole, la difesa, rendendola più affidabile e compatta, ma oggi si trova a fronteggiare un’improvvisa sterilità offensiva. Castillo non attraversa un periodo di particolare brillantezza e non segna da quattro partite. Viggiano sta recuperando da un infortunio muscolare, Alessandrì e Minieri sono dei rifinitori. Alternative nulle. Ad Ariano Castillo è stato affiancato dal baby Nestola, mentre contro l’Angri è entrato un altro ragazzino, Guido, a fare mera presenza. Rinforzi? Neanche a parlarne. Partiti Pasini nel precampionato, unico attaccante di riserva, Cavallo, Della Bona e Longo, a novembre, non si è provveduto ad acquistare nessuno, nonostante qualche mugugno di spogliatoio. La stessa scelta di affidarsi ad un allenatore in fase di formazione come Rollo lascia perplessi sulle effettive intenzioni della società. Provare fino in fondo a vincere il campionato o un’annata di transizione? Molto più verosimile la seconda ipotesi.

La verità è che Papadia dopo aver esonerato Lazic ha pensato che ormai il campionato era compromesso e non ci ha creduto più. Ecco quindi la politica del tiriamo a campare e poi si vedrà. Magari in gennaio si è ancora in gioco per il primato. Si sa però che nel calcio l’improvvisazione non paga. Si fosse provveduto ad ingaggiare un allenatore d’esperienza capace di motivare il gruppo e con qualche necessario ritocco all’organico, oggi ridotto all’osso, forse oggi il Nardò avrebbe avuto ancora tutte le carte in regola per giocarsi il primato fino in fondo.

Non vogliamo caricare di eccessive responsabilità Rollo, che qualche errore l’ha fatto, ma basta guardare le sosituzioni fatte a Noicattaro. Protano unica alternativa. Una panchina improponibile per una squadra da vertice senza nessuna possibilità di variare l’assetto offensivo nel momento del bisogno. Troppo poco. Con queste prospettive si va a Casarano a giocare il derby contro una squadra allo sbando sotto il profilo societario, ma che sicuramente venderà cara la pelle per non giocarsi la propria credibilità davanti ai suoi tifosi. In agosto il Nardò giocò una splendida partita al Capozza presentandosi come la squadra da battere. Quant’è lontana l’estate.

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