Site hosted by Angelfire.com: Build your free website today!

PRATI VERDI E CIELI BLU

 

"In Italia il nomadismo non è vietato da nessuna legge o ordinanza, ma non è certo incoraggiato. Il metodo non consiste più nell'obbligare ufficialmente gli Zingari a sedentarizzarsi, ma nell'impedire loro di sostare, grazie alle leggi che combattono il vagabondaggio e che regolano la sanità pubblica. Gli Zingari vengono, quindi, costretti a cercarsi un comune di residenza, dal quale non possono essere cacciati, che funga anche da domicilio di soccorso. Per ovviare a questa situazione, alcuni comuni hanno costruito campi-sosta ufficiali per nomadi, con l'intento più o meno mascherato di controllare gli Zingari". (Leonardo Piasere da "I ROMA E IL CONCETTO DI PERIPATETTICS in POPOLI DELLE DISCARICHE saggi di antropologia zingara.)


Alle considerazioni di Piasere si potrebbe anche aggiungere il fatto che è dubbio se considerare gli Zingari come un popolo (o popoli) nomade ma, più realisticamente, costretti al nomadismo dai continui sgomberi, espulsioni e persecuzioni da cui sono sempre vittime. Siamo nella Milano del Duemila. Quello sito nell'area fra via Palizzi e via Fattori e a ridosso della stazione ferroviaria di Milano-Certosa non è un campo-sosta del comune. Pur essendo abusivo può fregiarsi del termine di "tollerato" con i suoi circa 25 anni di vita ed essendo ormai i suoi abitanti inseriti nel quartiere. Si può anche tranquillamente parlare di campo fai-da-te considerato che i Rom che lo abitano hanno provveduto da soli, senza l'aiuto di nessuno, a costruire delle dignitosissime case, sia in muratura che in legno, a piantare alberi, ad abbellire con giardini. Hanno lottato per ottenere l'allacciamento dell'energia elettrica, del telefono e soprattutto dell'acqua. L'unica carenza riguarda i servizi igienici a causa della mancanza di allacciamento fognario, cosa che sarebbe stata di competenza comunale se ... Insomma ne hanno fatto il migliore campo di Milano, da fare invidia agli altri targati comune. E si tratta, probabilmente, del più abitato (circa 200 persone) fra tutti i campi sosta cosiddetti ufficiali. Dell'inserimento degli abitanti nella vita del quartiere si è già detto (alcuni baristi e commercianti danno loro anche la merce a credito); l'inserimento dei bambini a scuola; servizi sociali e l'Opera Nomadi che operano nel campo; il prete che va a portare la sua opera; i bambini battezzati in chiesa (unico sacramento tradizionalmente rispettato) con gran festa a seguire; polizia e carabinieri che entrano spesso nel campo per controlli senza mai chiedere permesso. Cosa succede nella Milano del Duemila. Alcuni casi (sembra 11) di epatite virale A scoppiata fra bambini che vanno a scuola e giovani del campo, fanno parlare il neoassessore ai servizi sociali di sgombero e allontanamento dal quartiere, per debellare la malattia, comunque subito posta sotto controllo. Opera Nomadi e Rom protestano parlando di deportazione, considerato parte del colore politico di cui si ammanta la nuova giunta milanese. Non occorre molta intelligenza per comprendere che i casi di epatite sono stati una scusante per minacciare di allontanare la comunità di Rom. Ma le dichiarazioni dell'assessore O. Colli sono rimbalzate come un boomerang contro la nuova giunta milanese, probabilmente non avvezza per questioni ideologiche a trattare con gli Zingari. "EMERGENZA SANITARIA: L'UNICO PERICOLO PER TUTTI I CITTADINI E' IL RAZZISMO DELLE ISTITUZIONI! RISPETTO PER LE MINORANZE" recitava uno striscione innalzato durante la manifestazione-presidio tenutasi davanti a Palazzo Marino lo scorso 9 giugno, indetta dall'Opera Nomadi e dai Rom do Palizzi-Fatteri. Una colorita manifestazione di un centinaio di Rom, compresi i bambini, con striscioni e cartelli colorati e la bandiera "nazionale"; il verde che rappresenta la terra e i prati e il blu il cielo e al centro la ruota della carovana. C’è stato il previsto incontro fra i rappresentanti dei Rom e le istituzioni comunali con apparentemente un nulla di fatto. Di certo sono stati concessi ancora sei mesi prima di qualsiasi sgombero dell'area e nel frattempo si cercherà di trovare una soluzione. Soluzione che le precedenti giunte milanesi hanno sempre rimandato per non dire rifiutato di trovare. L'area in cui è sito il campo è di proprietà privata e inoltre edificabile. Non si sa ancora bene cosa intendano costruirci visto lo sviluppo a cui è soggetta la zona. Si parla di case, negozi, parcheggi del passante ferroviario e dell'ampliamento della stazione F.S.. Se ne parla da 10-15 anni senza tenere in nessuna considerazione che li' ci vive della gente che quando ha occupato l'area ha occupato un luogo deserto e desolato, una discarica a cielo aperto, che ha risanato riportandovi la vita. Da tempo l'Opera Nomadi cerca una soluzione indolore con il trasferimento del campo in un'altra area o più aree della zona (due sarebbero già state da tempo individuate) ma le precedenti giunte di palazzo Marino hanno sempre fatto orecchie da mercante, anche perché nuove aree da attrezzare per gli Zingari non portano voti e si è sempre preferito rimandare. Chissà se la giunta di centro-destra vorrà risolvere, in modo non traumatico, una questione che precedenti giunte di sinistra, di centro-sinistra e la precedente Lega Nord hanno tralasciato. Ma è probabile che fra sei mesi tutto sarà ancora in alto mare e con un'altra scusa più convincente si cercherà ancora lo sgombero o ancora una proroga di altri sei mesi.

A riguardo la politica dei campi nomadi in Italia è di recente uscita per le edizione de IL MANIFESTO, a cura di Piero Brunello, il libro L'URBANISTICA DEL DISPREZZO campi Rom e società italiana. (tratto da Anarchia - Luglio 97)

AVANTI