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L'ORZO

 

Da importanti studi storici si apprende come il malto risulti esser stato il primo cereale di cui si nutrirono gli esseri umani, non dobbiamo per tanto stupirci se la prima descrizione di una bevanda del tutto simile alla birra risale a ben 4000 anni or sono ed esattamente al periodo degli Assiri. A seconda della disposizione dei suoi semi, la pianta di questo cereale in natura può presentarsi in due distinte forme, un tipo di pianta che presenta chicchi ordinati su due file appartiene alla categoria dell'orzo distico, mentre le piante che presentano la disposizione dei semi su sei e/o otto file appartengono alla categoria dell'orzo polistico. Nella prima delle due specie descritta la concentrazione in percentuale di proteine è inferiore rispetto alla specie polistica. I chicchi di malto, come tutti i semi contengono sostanze nutritive necessarie per la germinazione e la crescita delle nuove piante. Il materiale nutritivo è per lo più rappresentato da molecole di glucosio unite fra loro a dare origine ad una struttura più complessa: l'amido, che risulta essere dal punto di vista quantitativo il principale componente da cui è costituito il chicco di orzo.

 

L'amido di per se stesso non sarebbe sufficiente per la produzione della birra, ma deve essere disgregato in componenti più semplici, quali il maltosio zucchero altamente fermentabile ed una componente leggermente più complessa, formata dal legame di una dozzina di molecole di glucosio, la maltodestrina, molecola che al contatto con il palato conferisce un gusto di pienezza e che, per tale motivo, è la principale componente del corpo della birra. La disgregazione dell'amido in molecole più semplici avviene durante il procedimento della maltazione, che altro non è che un procedimento di germinazione controllata del malto e che consente ai chicchi di produrre quegli enzimi che saranno poi indispensabili per poter ottenere la degradazione dell'amido. Una volta che i chicchi hanno sviluppato il grado di germogliazione voluto verranno essicati, la temperatura di essiccamento determina il gusto ed il colore del malto. Ad 80° avremo un malto dolce e chiaro a 200° un malto tostato che si utilizza per avere birre scure. Più si innalza la temperatura di essiccazione più il malto passa da un colore chiaro ad uno ambrato, dorato e quindi scuro. Più è alta la temperatura e più verranno fortemente danneggiate le amilasi formatesi durante maltazione , questo è il motivo per cui da un malto scuro non si otterranno maltosio e maltodestrina e quindi se usato da solo non sarà utile alla produzione di birra.

IL LUPPOLO

 

E' una pianta rampicante ed i suoi fiori, sono la parte utilizzata per fare la birra.Essi conferiscono alla birra il gusto amaro ed il tipico aroma e/o profumo. L'amaro fa si che la birra sia una bevanda dissetante, mentre il profumo ha la caratteristica di renderla gradevole al gusto ed all'olfatto. Gli alfa acidi presenti nel fiore del luppolo sono i principali responsabili dell'amaro conferito alla birra, mentre l'aroma viene conferito da altri svariati composti.