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Racconto LA BOTTE |
L'acqua
tocca il dorso della terra. Ma le piogge persistono. Le pozze si uniscono
e scorrono lungo i solchi trasfomando il suolo siciliano in pantano. Dalle finestre socchiuse, si ode un pianto
sommesso. Il più timoroso degli uomini si rannicchia in fondo al carro.
Gli altri, imprecano tra i denti per la rabbia. Il lumicino acceso davanti alla Vergine
getta una luce fioca sul lettino di paglia. Brasão Trento - Itália Filippo ha un momento di
esitazione prima di spingere l'uscio a due battenti. Filippo si inumidisce le labbra. Gli occhi sperduti guardano un vecchio contadino con le guance angolose, consumate da tante vigilie. Impallidisce, muove le labbra. Le parole non escono. Il negoziante gli risparmia lo sforzo. |
Indifferente, com una tranquillità antagonica, appoggia il grembiule sporco sul bancone.
- Che cosa vuoi ? Filippo stringe le labbra, non sapendo più cosa dire. - Non sei disonesto - freme il vecchio con evidente irritazione - È chiaro che non lo sei. Nessun miserabile fa lo sbruffone qui nel mio negozio. E sai perchè? Perchè non ti darò niente. Hai sentito? Non ti darò niente! - Ma io ho bisogno... Si allontana. A queste parole, i presenti vengono assaliti
da un sentimento di solidarietà e cercano nel portafoglio. Inutile. Leonardo
li guarda. Filippo prende il negoziante per bavero. Lo scuote. Prende un pacco dal cassetto e lo getta sul banco. Filippo
esce come un fulmine e corre calpestando le pozze d'àcqua. Con i vestiti inzuppati e infangati sta ancora correndo quando avvista le luci della capanna. Avanza, non smette di correre, sbatte contro la porta e cade per terra. Maria si accende di speranza. Tanto felice e piena di speranza che strappa il pacchetto dalle mani del marito che si sta rianimando. Corre al lettino e fa inghiottire il chinino alla bambina. La scopre e le applica l'impiastro. Madre e figlia respirano all'unisono. A poco a poco subentra nella bimba una tranquillità confortante, delicata, ma decisiva. La febbre passa. Filippo, rianimato, abbraccia la sposa. Venduto il raccolto, i contadini
truffati come sempre, si accostano umilmente al balcone. Si confondono tutti nello stesso colore che contrasta com il tono delle pareti, dove scaffali alti, com la vernice scrostata, mostrano una |
profusione di lattine, bicchieri e bottiglie. I tavolini
traballanti sono illuminati da un lampadario in forma di ruota. Adesso, finito il vino, lui va a prenderlo in cantina,
ma con l'attenzione rivolta al bancone per controllare la vendita. Scendendo
le scale scivola e cade dentro una grande botte. Per la profondità del recipiente, gli sforzi sono inutili, allora i contadini decidono di smontare la botte per far uscire l'insolito contenuto. Il negoziante, attaccato al bordo, piagnucola convulsamente. - Il mio vino....attenti con il vino. Per favore andate cauti, non sprecatelo. Qualcuno tra i presenti, con le dita unite abbozza il gesto tipico degli italiani. - Vino? Ma che vino? Nessuno vorrà comperare quest'acqua sporca dove sei caduto. Si sente un movimento nella botte. Un rumore d'acqua, una respirazione alterata. - Il mio vino. Sono fallito....maledetta scala. Non vi lascerò sprecare il mio vino. - Allora resta dentro. Ed i clienti, indefferenti, cominciano a ritirarsi. - Aspettate, non mi lasciate, potete buttarlo via. Si muovono tutti allo stesso tempo, come se fossero pungolati da speroni. I giovani si danno le mani e formano un circolo attorno alla botte. Appaiono gli istrumenti. Musica. Il rubinetto è aperto e a notte inoltrata sono tutti ubriachi per togliere il vecchio dalla botte vuota. O Autore A. Maragno de Lacerda
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Don ANTONIO MARAGNO LACERDA, è nato a Piracicaba e fin da bambino
leggeva ed accompagnava i lavori giornalistici del giornale della famiglia.
Con 18 anni di etá entrò definitivamente nel giornalismo collaborando
con il Correio Popular, Diário do Povo e il Jornal de Campinas. Ha lavorato
per il Jornal de Botucatu, o Suplemento Singra e X-9. All'età di venti
anni fondò la rivista Quarteto e subito dopo il JORNAL DOS MUNICÍPIOS
che all'inizio circolò solo nello Stato di São Paulo, e dopo la rivoluzione
del 1964, nella zona Nordest dello Stato di Rio Grande do Sul dove rapprentò
uno strumento per il progresso di molti municipi "Gauchos". Nota:
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