Il Sebastien è molto cambiato. È invecchiato molti anni in poche settimane
ed ha un tic nervoso. Contrae costantemente i lati delle labbra. È molto diverso
da quello che ho conosciuto anni addietro, ai tempi della scuola. Frequentavamo
la stessa classe, e lui si distaccava per l'amore esagerato che nutriva per
gli studi. Si differenziava dagli altri per una educazione conquistata. Figlio
di operai, gente rustica e senza istruzione, con molto sforzo riuscì
ad elevarsi dall'ambiente in cui era nato.
Con molto sforzo seguì il cammino dello studio, della lettura. Il più difficile,
mi disse, fu il riconoscere che ciò che i suoi genitori consideravano certo,
era errato, i modi che essi usavano a tavola, ed in altre occasioni, non erano
certo i migliori. Comprò un libro di buone maniere, e cominciò ad osservare
il modo di agire delle persone civilizzate. Poi passò al perfezionamento del
suo intelletto. Ebbe la fortuna di incontrare un buon frate, frate Nicodemo,
che lo adottò, ma giammai volle inserirlo nella vita religiosa. In verità
l'idea gli venne, ma si avvide che ogni tentativo sarebbe stato inutile, poichè
Sebastien era troppo attratto da nuove esperienze per sentire il richiamo
di una vita claustrale. Lo preparò pertanto per entrare nel collegio dove
lo conobbi.
Era um "boulevardier" e passava benissimo
per un ragazzo raffinato. Le donne si disputavano la sua compagnia, ed
egli frequentava costantemente feste, balli e ricevimenti. Non era
bello. Però il candore, il brillare estremamente intelligente dei suoi
occhi, lo rendevano gradevole a qualsiasi persona. Inoltre le donne ne
erano attratte, soprattutto quando si accorgevano che Sebastien era
vergine. Vergine di corpo e anima. Nonostante conoscesse perfettamente
le possibilità dei piaceri del corpo, sembrava conservarsi per qualche
donna determinata, speciale. Confidente di molte di loro e di molti amici,
giammai fu indiscreto. Era riservato.
È per questo che rimasi
sorpreso, quando mi procurò quel pomeriggio: - Sono
fidanzato! - dichiarò. - Ah! - Ho incontrato quella che
cercavo. (E, per la prima volta, e forse l'ultima della sua vita, si
sfogò). |
- È bella. Tu devi vedere che candore, che cultura. È
bionda, non è molto bella è vero, ma ciò che conta sta dentro di lei, e
non conosco nessuno che abbia l'anima tanto pura quanto la sua. Come è
comprensiva! Dal primo istante ho avuto l'impressione di conoscerla da
molto tempo. È la mia anima gemella. - Sei diventato matto ! - Non
scherzare, Michel. È una cosa seria. Domani ci sarà la festa del nostro
fidanzamento. Lei abita a Parigi ed anche se la nostra relazione è
iniziata da poco tempo, i genitori hanno acconsentito ed hanno fissato la
data di domani per la festa di fidanzamento.
Michel sono innamorato.
- Felicità. Desiderai facendo spallucce. Il giorno dopo
Sebastien, dopo essersi vestito con cura, e dopo aver dato un'altra
occhiata al libro delle buone maniere (che era la sua bibbia) facendo le
prove, como se stesse a tavola, mi strinse la mano. Partì. Il Sebastien
che incontro adesso è molto diverso da quello che ho visto due settimane
fa. Dove è stato in questo frattempo, non lo so. Alla pensione nessuno sa
informarmi, e siccome lui non ha alcun parente, non sono riuscito a sapere
cosa è successo alla festa di fidanzamento. Ho pensato che, senza volere,
abbia commesso qualche gaffe e, per la vergogna, abbia dovuto cancellare
la visita. Poi, con molta insistenza, sono riuscito a strappargli tutta la
storia di quella festa.
Fu ricevuto molto bene e la sua richiesta di fidanzamento
fu accettata. Conversò a lungo con i genitori della ragazza nel salotto,
mentre stavano preparando la cena. Dopo cena, il padre della ragazza
eccese un sigaro e sedettero di nuovo per conversare. Nel frattempo
l'orologio alla parete tichettava. La notte divenne più scura.
Piovve.
- Definitivamente, mio caro Sebastien - disse il padre
della fidanzata - lei non potrà uscire con questo tempo. Dovrà
restare.
- Ma...
- Non c'è nessun ma. Lei pernotterà nella stanza
di mio figlio che si trova in viaggio. Può usare il suo pigiama. Penso che
servirà.
Di fronte a quell'ordine, Sebastien
non ebbe alternativa. Ma quella situazione non era prevista nel libro
della buone maniere. Come avrebbe dovuto agire? |
Pensò fosse conveniente coricarsi il più presto
possibile. Chiese il permesso e si ritirò nella sua stanza. Dormì
profondamente. Si svegliò di soprassalto alle prime luci dell'alba.
Avvertiva dolori allo stomaco. Ricordò con una smorfia tutto ciò che aveva
mangiato la sera prima. Si era rimpinzato. Porco, gallina, insalata
condita con olio importato, pasta asciutta, vino, dolci - ed il tutto già
era stato digerito. Erano i residui di quella mangiata che davano un nodo
al suo intestino. Era necessario andare in banho con urgenza.
Ma dove era il bagno? E se il padre della ragazza
lo vedesse girovagando, all'alba, per la casa? Avrebbe potuto pensare che
era sonnambulo, o che stava uscendo dalla stanza della figlia. Con i denti
stretti maledisse l'autore del libro delle buone maniere che non prevedeva
quella situazione. Decise che in nessun modo avrebbe cercato il bagno.
Farebbe molto rumore - la serratura farebbe chiasso, la porta cigolerebbe,
e il rumore dello sciacquone sembrerebbe un tiro di cannone all'alba.
Doveva risolvere il problema li stesso - dentro la stanza. Guardò sotto il
letto. Sospirò di sollievo. Incontrò un orinale. Era la salvezza. Pochi
momenti dopo i colori erano tornati al loro normale.
Ma non riuscì a prendere sonno. Adesso aveva un altro
problema che non era previsto nel libro delle buone maniere. Cosa
fare di quell'orinale? Cosa fare con tutto
quell'escremento?
Disteso sul letto girò lo sguardo verso la luce che
entrava dalla finestra. D'improvviso gli venne un'idea. La finestra! Corse
ad aprirla, ma l'alzata inferiore era inchiodata al telaio. Con molto
sforzo riuscì ad aprire quella superiore. Guardò dall'apertura. La
finestra dava esattamente su di un terreno incolto. Era la
salvezza. Prese il vaso per il manico, mirò con molta cura all'apertura
della finestra e lanciò. Ma usò molta forza. Quasi tutto l'escremento si
appicicò rumorosamente alle pareti ed al tetto della stanza. Sebastien,
terrorizzato, singhiozzando, infilò i pantaloni, vestì la camicia, saltò
dalla finestra e sparì.
(PARIS - 1.969)
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