LE MANI
La madre di quel profeta prodigioso, lo accompagnava lungo la scorciatoia, adorandolo con predilezione. Le vicissitudini che la ferivano, non dovevano perturbargli il lavoro. Alla finestra, con lo sguardo, perso in distanza, pensava nel figlio esiliato. Poi,si avvicinava alla moltitudine, consolandosi, ad ogni parola. Quante volte desiderava correre, incontrarlo, consolare con tenerezza, ma gli obblighi fatali, la allontanavano di più. E lui sempre ricordando, i più piccoli gesti, di quelle mani, da cui fu animato, accarezzato e consolato. E quando lei venne, a sedersi al suo lato, sforzandosi con un sorriso di nascondere la perturbazione, lui esaminò quella mano, lunga, e orgogliosa, che aveva tutta una espressione vergine, straordinariamente viva. Desiderava,voleva, smarrirsi baciando pertutamente, quella mano, della povera Maria. Poema Don Antonio Maragno Lacerda. Premio UNESCO 2001. http://www.jornaldosmunicipios.go.to